
Le relazioni tra ortodonzia e parodontologia sono molto strette e spesso oggetto di significative discussioni scientifiche.
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Il movimento ortodontico avviene grazie alle caratteristiche biologiche del legamento parodontale, ovvero di quell'unità anatomo-funzionale costituita da gengiva, osso alveolare, fibre del legamento e cemento radicolare che avvolge la radice degli elementi dentali.
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In base alle condizioni parodontali del soggetto e soprattutto alla presenza di malattia parodontale, il trattamento ortodontico può essere eseguito o meno in condizioni di sicurezza. In casi in cui ci sia presenza di infiammazione dei tessuti parodontali il trattamento ortodontico non deve essere intrapreso o deve essere interrotto, pena l'indurre danni iatrogeni anche gravi.
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Piccole perdite parodontali possono essere accettabili in molti trattamenti ortodontici, senza compromissione clinicamente apprezzabile della dentatura. In altri casi, talvolta anche di pazienti giovani e giovanissimi, il trattamento ortodontico è indispensabile al fine del ripristino della salute parodontale, come in situazioni di occlusione evidentemente traumatica.